mercoledì 30 aprile 2008

Il lavoro (culturale) debilita e nobilita l'uomo (e la donna)

(Disegno di Blu www.blublu.org)
Oggi mattinata proprio del cacchietto in ufficio. In realtà già lo sapevo. In realtà ero preparata. In realtà parte delle colpe sono effettivamente mie e di Ele, ma stamattina è stata veramente orrenda.
Ma a dimostrare che non tutti i mali vengono per nuocere, per fortuna in mezzo alle tensioni, allo sconforto, alle acidate, alle delusioni e ai rimproveri c'è stato anche un momento in cui quasi mi sono commossa, un attimo in cui mi sono ricordata perchè sto facendo tutto questo, un istante in cui ho capito che devo affrontare il servizio civile, per quanto a volte noioso possa essere, con uno spirito diverso.
Mentre Paolo parlava delle frustrazioni di chi lavora nella cultura come noi, con enormi sacrifici, grandi incertezze e rari riconoscimenti, ci ha detto che dobbiamo sentirci fieri di quello che continuiamo e ci impegnamo a fare solo per passione e perchè ci crediamo.
E così sono tornata ancora una volta agli argomenti di alcuni dei post precedenti.
E così ho capito che nel mio piccolo faccio qualcosa di "grande" anche io.

Nel questionario che stiamo mandando, ormai da giorni, agli artisti e a tutti coloro che in qualche modo lavorano nella cultura, c'è una domanda che chiede "Perchè fare cultura oggi?", qualcuno per rispondere si è lanciato in lunghe considerazioni sul concetto di cultura ed in arringhe su come questa viene considerata oggi, ecc..ecc..
Io la mia risposta l'ho trovata e, paradossalmente, proprio nella parte più frustrante di questo lavoro.

Perchè fare cultura oggi?
Per amore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per ammmore....

Perché la cultura è uno dei pochi strumenti per contrastare l'ingiustizia del mondo.

Uno dei più liberi?

Anonimo ha detto...

Dimenticato di firmare commento precedente. Sono io!

BlueMug ha detto...

per fortuna esistono le opinioni diverse.
e io condivido il tuo pensiero, che è molto più nobile del mio.
strano però, pensavo che la cultura insegnasse anche ad essere rispettosi del prossimo ed educati.